In diversi centri dell’area di Sant’Agata Militello, SPI e CGIL segnalano numerose difficoltà per gli utenti.
Disservizi nell’Assistenza Domiciliare: Problemi e Sfide al Distretto Sanitario 31
Lo SPI CGIL di Messina e la CGIL Messina, già impegnati da tempo in azioni e rivendicazioni per il miglioramento delle condizioni della sanità sul territorio, denunciano i disagi e i disservizi segnalati dai cittadini e chiedono chiarimenti sull’erogazione di alcuni servizi di cura, con particolare attenzione all’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) destinata ai cittadini più vulnerabili.
Da diverse settimane – riferisce il sindacato dei pensionati – abbiamo ricevuto numerose segnalazioni da parte di assistiti e loro familiari nei vari centri del Distretto Sanitario 31 (Sant’Agata di Militello), che lamentano gravi disservizi e disagi nell’erogazione di questo servizio, vitale per chi affronta malattie croniche o gravi.” L’ADI è un servizio essenziale che offre cure a domicilio permettendo ai pazienti, per lo più anziani, disabili, fragili e non autosufficienti, di essere assistiti a casa mantenendo la loro routine quotidiana. “Questa situazione – evidenziano CGIL e SPI – non solo è in contrasto con quanto stabilito dal Decreto Ministeriale 77/2022, ma mette anche in seria difficoltà i cittadini più fragili, privandoli di diritti fondamentali alle cure e all’assistenza, essenziali per la loro salute e qualità della vita.
SPI e CGIL di Messina, rappresentati rispettivamente dalla segretaria generale Pina Teresa Lontri e dal segretario generale Pietro Patti, chiedono con urgenza alle autorità competenti e ai responsabili del servizio di fornire spiegazioni chiare e tempestive su quanto sta accadendo. Se le preoccupazioni manifestate dovessero risultare fondate – dichiarano – chiediamo una risposta dettagliata dalle autorità sanitarie e amministrative competenti sulle ragioni della mancata attuazione del servizio di Assistenza Domiciliare Integrata, un’immediata ripresa del servizio e l’adozione di tutte le misure necessarie per garantire l’erogazione continua e adeguata di tale prestazione, affinché situazioni del genere non si ripetano in futuro.
Il sindacato sottolinea inoltre la necessità di potenziare il personale dedicato all’ADI per rispondere alle crescenti esigenze della popolazione e di rispettare i tempi e gli standard qualitativi previsti dalla normativa, per assicurare che tutti gli utenti aventi diritto possano usufruire del servizio senza ulteriori ritardi o disservizi.
Ricordiamo – continuano SPI e CGIL – che l’Assistenza Domiciliare Integrata non è un privilegio, ma un diritto fondamentale per garantire dignità e benessere ai cittadini più fragili. È inaccettabile tollerare ulteriormente simili inefficienze, e chiediamo un immediato intervento dell’ente responsabile per affrontare questa situazione delicata e urgente.
Nonostante le promesse di miglioramento e potenziamento dei servizi domiciliari seguite all’entrata in vigore del Decreto 77/2022, inserito nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per rafforzare le cure domiciliari e l’integrazione dei servizi sanitari e sociali, il territorio continua a subire gravi carenze nell’erogazione di questo servizio essenziale. A distanza di tempo dall’entrata in vigore della normativa, la situazione reale è ancora lontana dagli obiettivi prefissati.
Non possiamo permettere – concludono Lontri e Patti – che la realizzazione di una vera assistenza sanitaria di prossimità, che dovrebbe comportare un miglioramento qualitativo e quantitativo delle attività assistenziali a domicilio, resti un’utopia.
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